Self Empowerment, team-work e integrazione dei processi. L’esercizio “La margherita delle possibilità”: un modello esportabile?.

Premessa: Nei contesti di riprogettazione in atto, molti sono gli stressor oggettivi cui sono sottoposti i lavoratori, nello specifico quelli relativi all’ambiente di lavoro e all’organizzazione. I modelli elaborati dai ricercatori circa gestione dello stress e prevenzione del burnout, hanno evidenziato che quest’ultimo si manifesta quando le istanze di lavoro sono elevate e le risorse limitate. Perciò oggi l’interesse si sta orientando verso l’empowerment e la resilienza, intervenendo sul lavoratore per restituirgli un ruolo attivo. Ciò che si intende modificare è la percezione che il singolo ha degli eventi attraverso il rinforzo delle motivazioni e della personalità, il miglioramento delle dinamiche relazionali al fine di ri-appropriarsi delle potenzialità individuali. Assume sempre più importanza la resilienza del singolo, come capacità degli individui di contrastare le avversità, non solo resistendo, ma progettando i propri futuri cambiamenti.
Metodi: La “Margherita delle Possibilità”, Gheno 2010, è un esercizio pratico per aprirsi a nuove possibilità nel lavoro e nella vita e per raggiungere il benessere. Al soggetto è chiesto di disegnare una margherita di almeno 5 petali collocando al suo centro una criticità relativa al proprio lavoro, quindi lo si esorta ad inserire in ogni petalo una possibilità, un’azione da porre in atto per fronteggiare e risolvere il problema. Un petalo è lasciato vuoto a indicare che le possibilità sono virtualmente infinite, non tutte individuabili nel presente. L’esercizio è stato proposto agli operatori della ST: a livello dei singoli, come mezzo per superare il malessere derivato dai cambiamenti per la riprogrammazione delle attività e ritrovare identità e ruoli propri; a livello di gruppo, per risolvere i conflitti e migliorare il clima, ottimizzando il lavoro d’équipe in condizioni di stress e di rotazione sulle due sedi della ST, distanza 30 km. Risultati: Individualmente è emersa la necessità di superare l’isolamento per sentirsi parte del gruppo, accrescere il proprio bagaglio professionale e la disponibilità a rimettersi in gioco in modo partecipativo. Nel team è migliorata l’empatia tra i membri, è aumentata la capacità di ascolto empatico non giudicante, favorendo il reporting spontaneo. Nelle due sedi della ST si è raggiunta un’omogeneità nei metodi di lavoro e nel codice di linguaggio specie per la gestione della validazione a distanza, in un’ottica di fiducia nelle capacità dell’altro e di integrale condivisione delle responsabilità.
Conclusioni: La “Margherita delle Possibilità” è risultato un esercizio utile per definire problemi e possibilità di azione, adatto ad aumentare la consapevolezza del potenziale dell’individuo, restituendogli un ruolo attivo e l’opportunità di sentirsi responsabile delle proprie azioni nella visione di nuove progettualità. In questo senso si è dimostrato uno strumento di sviluppo della resilienza e del benessere individuale nei momenti di crisi. Pur non essendo sempre di facile applicabilità quotidiana, rappresenta un valore aggiunto nell’ambito della gestione del Rischio Trasfusionale.