Differenze legate all’età e al genere nel locus of control alla guida

In letteratura non risultano studi su giovani guidatori nei quali è stato indagato il Locus of Control (LOC) alla guida col modello di Özkan e Lajunen (2005), che organizza le credenze sulla possibilità di controllo degli incidenti stradali in quattro dimensioni: proprio comportamento (Interno), comportamento degli altri guidatori (Altri), elementi ambientali (Ambiente) e sfortuna (Destino).
In un questo studio sono state indagate le differenze legate all’età e al genere relativamente alle quattro dimensioni del modello mediante analisi su dati di archivio di una versione breve a 12 item del Multidimensional Traffic Locus of Control Scale (TLOC) somministrata a 300 Adolescenti (13-19 anni, F=31%), 577 Giovani (20-29 anni, F= 44%), 281 Adulti (30-39 anni, F=36%) e 280 Senior (oltre 40 anni, F=35%). Mediante modelli di equazioni strutturali è stata verificata l’invarianza di misurazione della scala fra i gruppi di età e gli effetti di età e tre covariate (genere, aver o meno causato incidenti, essere stati o meno coinvolti passivamente in incidenti) sui punteggi nei fattori.
I risultati hanno rivelato che gli Adolescenti hanno indicato punteggi significativamente inferiori agli altri gruppi di età nella scala Destino e superiori in Interno, con effetti non significativi delle covariate. I Giovani hanno indicato punteggi significativamente superiori ai Senior nelle scale Destino, Interno e Ambiente e agli Adulti in Ambiente; in questo gruppo punteggi maggiori di Interno erano associati con l’essere maschio e con l’aver causato incidenti, mentre punteggi maggiori in Altri erano associati con l’essere stati passivamente coinvolti in incidenti. Gli Adulti hanno indicato punteggi significativamente superiori ai Senior nella scala Interno; in questo gruppo punteggi maggiori in Interno erano associati con l’aver causato incidenti e punteggi maggiori in Ambiente erano associati con l’essere femmina. Nei Senior punteggi maggiori nella scala Interno erano associati con l’aver causato incidenti e il non essere stati passivamente coinvolti in incidenti; punteggi maggiori in Destino erano associati al non essere stati passivamente coinvolti in incidenti; punteggi maggiori nella scala Ambiente erano associati all’essere femmina.
I risultati di questo studio suggeriscono che i giovani guidatori tendono ad avere un LOC alla guida principalmente interno e che tale credenza diminuisce con l’età. Questo ha importanti implicazioni per la programmazione di interventi volti a sensibilizzare gli adolescenti e i giovani alla sicurezza alla guida, data l’associazione riportata in letteratura del LOC interno con comportamenti rischiosi alla guida, probabilmente legati a bias dovuti all’eccessivo ottimismo e alla sovrastima delle proprie capacità di guida.

Piccinno, T., Chiorri, C., Masini, M., Bracco, F., Passarelli, M., & Ravera, D. (2015). Differenze legate all’età e al genere nel locus of control alla guida. Relazione presentata al XXVIII Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana di Psicologia, Sezione di Psicologia dello sviluppo e dell’educazione, Parma, 24-26 settembre. PDF

Preliminary evidence of two opposite faces of internal locus of control in drivers

Abstract: A few instruments are available to assess locus of control (LOC) in drivers. However, there is inconsistent evidence about the predictive validity of internal LOC for driving behaviors, since it is positively associated with both risky and cautious driving. In this study we developed a new questionnaire, the Driving Locus of Control (DLOC), which comprises 21 items that map overconfident internal LOC, safety-oriented internal LOC and external LOC.
Methods: The DLOC was administered to 124 participants together with a socio-demographical and driving history schedule and the Montag and Comrey’s Driving Internality and Driving Externality (DIDE) scales.
Results: Six items were excluded from the final version of the DLOC due to either redundancy or poor contribution to a simple structure in exploratory factor analyses. The expected 3-factor solution emerged as the best measurement model for the DLOC items, with negligibly correlated factors. Scale scores also showed meaningful correlations with DIDE scores and driving history variables, suggesting an adequate construct and criterion validity.

Masini M., Piccinno T., Bracco F., Ravera D., & Chiorri, C. (2014). Preliminary evidence of two opposite faces of internal locus of control in drivers. Talk at Cognitive Arena for beginners, Brixen, Febraury 28th, March 1st. PDF

Uno per tutti e tutti per uno? Indagine pilota sulla validità di costrutto e nomologica delle misure single-item dei Big Five.

La necessità di strumenti di assessment dei Big Five (B5) sempre più brevi ha portato negli ultimi anni allo sviluppo di tre versioni single-item per la loro misura: il Single-Item Measures of Personality (SIMP, Woods & Hampson, 2005), il Your Personality Form (YPF, Bernard et al., 2005) e il Five-Item Measure of the Big Five (FIMBF, Aronson et al. 2006). Lo scopo di questo studio era indagare la convergenza dei ratings ottenuti con questi strumenti e misure multi-item dei B5 e verificare se essi predicono nello stesso modo punteggi in in altri costrutti.
Quarantanove partecipanti (F=66%, età media 28 anni) hanno compilato una batteria di test comprendente i tre strumenti single-item, il Big Five Inventory (BFI), il Ten Item Personality Inventory (TIPI), e misure di problemi interpersonali, autostima, intelligenza emotiva, benessere fisico e soggettivo, autoritarismo e desiderabilità sociale.
I ratings hanno mostrato un’alta convergenza per estroversione (gamma di Spearman’s rho .50-.63), coscienziosità (.45-.73) e apertura all’esperienza (.43-.52), moderata per nevroticismo (.35-.49) e bassa per amicalità (.23-.37). Alcune correlazioni discriminanti sono risultate molto simili a quelle convergenti, in particolare quelle di coscienziosità e nevroticismo. Tutti i ratings hanno mostrato correlazioni convergenti da moderate a forti con BFI e TIPI, con accettabili correlazioni discriminanti per tutti i fattori tranne nevroticismo. A parte rari casi, le correlazioni con le altre misure non sono risultate statisticamente diverse, suggerendo che il potere predittivo dei tre strumenti è simile.
Per quanto i risultati di questo studio siano da considerarsi preliminari, data la relativamente bassa ampiezza campionaria, essi suggeriscono che i ratings dei tre strumenti single-item per la valutazione dei B5 tendono ad avere una buona validità di costrutto convergente ma potrebbero presentare delle limitazioni nella validità discriminante, in particolare il nevroticismo.

Chiorri, C., Modafferi, C., Pirani, M., Pesce, E., & Anfosso, A. (2014). Uno per tutti e tutti per uno? Indagine pilota sulla validità di costrutto e nomologica delle misure single-item dei Big Five. Poster presentato al XX Congresso Nazionale di Psicologia Sperimentale, AIP. Pavia, 15-17 settembre. PDF

Psychometric Properties of a Revised Version of the Ten Item Personality Inventory

Abstract: Gosling, Rentfrow, and Swann (2003) developed the Ten-Item Personality Inventory (TIPI) to meet the need of very short measures of the Big Five for time-limited contexts or large survey questionnaires. In this paper we show the inadequacy of the Italian version downloadable from Gosling’s website and we report the results of four studies in which the psychometric properties of a revised version (I-TIPI-R) were investigated in student and general population samples. This new version showed adequate factor structure, test-retest reliability, self-observer agreement and convergent and discriminant validity with the Big Five Inventory (BFI). Moreover, I-TIPI-R and BFI scores did not differ in their correlations with measures of affect, self-esteem, optimism, emotion regulation, and social desirability. Overall, the results suggest that the I-TIPI-R can be considered a valid and reliable alternative to the BFI for the assessment of basic personality traits when very short measures are needed.

Keywords: Five-Factor Model, Ten Item Personality Inventory, personality assessment, short measure, construct validity

Chiorri, C., Bracco, F., Piccinno, T., Modafferi, C., Battini, V. (2014). Psychometric properties of a revised Italian version of the Ten Item Personality Inventory. European Journal of Psychological AssessmentDOI: 10.1027/1015-5759/a000215

Fondamenti di psicometria

Lo spauracchio principale della psicometria è rappresentato dai suoi aspetti matematici e dalla necessità di applicare le formule, che probabilmente veicolano un’immagine della materia (e di chi la insegna) come fredda e asettica. Ecco perché questo manuale si caratterizza per un taglio curioso e divertente, grazie alla presenza di aneddoti e a qualche battuta di spirito.
Nel Capitolo 1 vengono presentate le nozioni fondamentali della psicometria e della statistica psicometrica, in particolare le variabili e le loro scale di misura, i vari tipi di test psicologici e le loro proprietà psicometriche, ossia validità e attendibilità.
Nel Capitolo 2 viene illustrato come ottenere e interpretare le statistiche descrittive e realizzare rappresentazioni grafiche e tabulari dei dati.
Il Capitolo 3 affronta inizialmente i concetti base della teoria della probabilità e del calcolo combinatorio, in modo da fornire gli strumenti conoscitivi necessari per affrontare il nucleo di quest’opera, ossia la statistica inferenziale. Sempre in questo capitolo vengono introdotte le distribuzioni di probabilità, le distribuzioni campionarie e il procedimento di verifica delle ipotesi.
Nei Capitoli 4, 5 e 6 vengono descritte le procedure statistiche per verificare ipotesi con, rispettivamente, uno, due e tre o più campioni mentre il Capitolo 7 mostra come valutare l’associazione fra due variabili.

Chiorri, C. (2014). Fondamenti di psicometria (2a edizione).  Milano: McGraw-Hill

DAPP-BQ – Dimensional Assessment of Personality Pathology – Basic Questionnaire.

Il DAPP-BQ è uno dei principali strumenti per la valutazione dei Disturbi di Personalità e dei tratti di personalità di rilevanza clinica attualmente in circolazione. Si è evoluto partendo da studi che dimostrano che la struttura dei tratti dei disturbi di personalità non differisce significativamente tra campioni clinici e non-clinici e che non esistono prove sostanziali di discontinuità nella distribuzione dei tratti dei disturbi della personalità. Esso valuta molteplici caratteristiche affettive, cognitive e interpersonali, che hanno importanti implicazioni per la salute mentale, l’equilibrio e il benessere della persona. Le dimensioni dei disturbi di personalità valutate dallo strumento si basano su un esteso programma di ricerca sulla struttura e sull’etiologia di questi disturbi. Il DAPP-BQ perfeziona e rende operazionalizzabili quei costrutti che i clinici hanno trovato utili per comprendere, descrivere e trattare i disturbi di personalità, rispondendo alla necessità di valutare gli aspetti personologici di rilevanza clinica, in linea con gli odierni orientamenti sugli interventi clinici. Il DAPP-BQ consente pertanto dei miglioramenti rispetto alle attuali misurazioni delle patologie di personalità, poiché dà una valutazione adeguata e maneggevole delle dimensioni dei disturbi della personalità, derivate da analisi empiriche sistematiche. E’ basato sul modello dimensionale dei Disturbi di Personalità, coerentementemente con il superamento, a livello teorico, del modello categoriale in auge fino a qualche hanno fa. In questo senso, il DAPP-BQ costituisce una delle teorizzazioni più attuali e convincenti delle basi psicopatologiche dei Disturbi di Personalità e offre una cornice di riferimento completa ed esaustiva, compatibile con le concettualizzazioni cliniche moderne. Sempre in quest’ottica, si focalizzazione sulle caratteristiche specifiche della patologia di personalità, e non sulle diagnosi generali: poiché il DAPP-BQ deriva da costrutti clinici, le scale sono descritte in base a concetti utilizzati dai clinici nella pratica quotidiana. Questo significa che lo strumento mette a disposizione valutazioni e interpretazioni che possono essere direttamente tradotte in pratica all’interno degli interventi clinici.

Donati, D., Ubbiali, A., Chiorri, C., & Hampton, P. (2014). DAPP-BQ – Dimensional Assessment of Personality Pathology – Basic Questionnaire. Firenze: Hogrefe. Link

Adattamento italiano di una misura multidimensionale per l’autovalutazione dell’intelligenza emotiva.

Introduzione: La Self-Report Emotional Intelligence Scale (SREIS) di Brackett et al. (2006) consente di ottenere una rapida (19 item) auto-valutazione delle dimensioni di intelligenza emotiva misurate dal Mayer-Salovey-Caruso Emotional Intelligence Test (MSCEIT, Mayer et al., 2003), con adeguate proprietà psicometriche.
Stabilità temporale: Nello Studio 2 SREIS è stato somministrato due volte a distanza di 3 settimane a 53 studenti universitari (F=87%, età media 23±6 anni) I risultati suggeriscono un’adeguata replicabilità e stabilità dei punteggi nel tempo.
Validità di costrutto: Nello Studio 3 68 studenti (F=81%, età media 25±8 anni) hanno compilato SREIS insieme ad altre misure di intelligenza emotiva, empatia, alessitimia e personalità. I risultati suggeriscono un’adeguata validità di costrutto convergente e divergente dello strumento.
Struttura fattoriale: La struttura fattoriale è stata indagata su due campioni indipendenti di partecipanti Studenti universitari (n=144, F=79%, età media 24±7 anni) (Studio 1). Popolazione generale (n=396, F=53%, età media 38±12 anni) (Studio 4). In entrambi i casi la soluzione di analisi fattoriale esplorativa a 5 fattori si è rivelata quella migliore con proporzione di varianza spiegata 63.4% e 62.8%, rispettivamente, e valori di coerenza interna delle scale superiori a .70. Questi risultati suggeriscono un’adeguata replicabilità della struttura fattoriale di SREIS.

Modafferi, C., Chiorri, C., & Rosso, A. (2012). Adattamento italiano di una misura multidimensionale per l’autovalutazione dell’intelligenza emotiva. Poster presentato al congresso nazionale delle sezioni dell’Associazione Italiana di Psicologia, AIP, Chieti, 20-23 settembre. PDF

Misurare i Big Five in meno di un minuto si può! Adattamento italiano del Ten Item Personality Inventory (TIPI)

In alcuni contesti il tempo a disposizione per la valutazione psicologica è limitato e/o non consente un’indagine approfondita di tutti i costrutti di interesse. Il TIPI è una lista di 10 coppie di aggettivi che permette una rapida e accettabilmente valida e attendibile valutazione dei Big Five. In questo lavoro viene presentata una serie di studi che hanno verificato le proprietà psicometriche della sua versione italiana. Nello Studio 1 è stata realizzata la traduzione degli item con un metodo misto forward- and back-translation, è stata eseguita una somministrazione a 157 studenti universitari (%F = 78%, età media 21+6 anni) e un’analisi fattoriale esplorativa ha supportato la struttura a 5 fattori attesa. Poiché l’attendibilità di scale con soli due item non può essere valutata mediante la coerenza interna, ma solo attraverso la stabilità temporale dei punteggi, nello Studio 2 il TIPI è stato somministrato due volte a distanza di 3 settimane a 71 studenti universitari (%F = 82%, età media 24+8 anni), ottenendo correlazioni test-retest nel range .77-.87 e differenze non significative nei punteggi medi delle due somministrazioni. Nel corso della prima somministrazione gli stessi studenti hanno compilato anche il BFI, il PANAS, la scala di autostima di Rosenberg, il LOT-R, l’ERQ e una scala di desiderabilità sociale. Le correlazioni convergenti hanno mostrato un’adeguata corrispondenza fra le misure delle stesse dimensioni di TIPI e BFI e l’equivalenza delle correlazioni discriminanti dei punteggi dei due strumenti. Nello Studio 3 il TIPI è stato somministrato a 472 individui della popolazione generale (%F = 52%, età media 35+12 anni) e i risultati hanno mostrato la generalizzabilità e replicabilità delle caratteristiche psicometriche rilevate nello Studio 1. Se il tempo di somministrazione è limitato e la personalità non è il principale oggetto di studio, la versione italiana del TIPI si propone come un utile strumento per la misura delle dimensioni di personalità.

Chiorri, C., Bracco, F., Piccinno, T., Fogli, B. (2012). Misurare i big five in meno di un minuto si può! Adattamento italiano del Ten Item Personality Inventory (TIPI) di Gosling et al. (2003). Poster presentato alla Sezione di Psicologia Sperimentale, AIP 2012, Chieti, 20-23 settembre 2012. PDF

Teoria e tecnica psicometrica

l testo si rivolge agli insegnamenti avanzati di Psicometria, come Teoria e tecnica piscometrica e Teoria e tecniche dei test, presenti in molti corsi di laurea della facoltà di Psicologia.
Lo scopo dell’opera è fornire le basi teoriche del processo di misurazione delle variabili psicologiche e indicare i passi fondamentali da seguire per lo sviluppo di un test psicologico. Particolare attenzione viene dedicata alle tecniche di analisi statistica caratteristiche della psicometria (analisi degli item, analisi fattoriale esplorativa e confermativa, modelli di equazioni strutturali, modelli di Rasch), che vengono presentate nei loro fondamentali aspetti teorici nella versione cartacea e approfondite a livello di realizzazione mediante software dedicati nel materiale online.
Punti di forza del testo sono un approccio molto concreto, grazie all’uso di un linguaggio semplice e di numerosi esempi applicativi di ambito psicologico, un grande numero di esercizi e il riferimento continuo all’uso di strumenti fondamentali come Excell, SPSS, MPLUS, Winsteps e FACTOR.

Chiorri, C. (2011). Teoria e tecnica psicometrica. Milano: McGraw-Hill.

Validazione italiana di tre strumenti psicometrici per la valutazione di atteggiamenti e comportamenti alla guida

Abstract: In questo lavoro presentiamo la validazione italiana di tre strumenti auto-somministrati per la valutazione di atteggiamenti e comportamenti alla guida: il Dula Dangerous Driving Index (DDDI, Dula, 2003), il Traffic Locus of Control (T-LOC, Özkan & Lajunen, 2005) e il Multidimensional Driving Style Inventory (MDSI, Trautman-Ben-Ari et al., 2004).
Studio 1: Dopo aver adattato in italiano il contenuto del DDDI e del T-LOC con la procedura della back-translation, i due strumenti sono stati inseriti in una batteria comprendente altri sei test che è stata somministrata online mediante il sito http://www.sdf.unige.it/limesurvey/index.php?sid=89291&lang=it a 837 soggetti in possesso di patente di guida (Maschi 61.5%, età media 32.44±11.82 anni, gamma 18-72). Le analisi degli item hanno mostrato un’adeguata coerenza interna delle scale, e le analisi fattoriali hanno sostanzialmente confermato la struttura fattoriale originale dei due strumenti.
Studio 2: Dopo aver adattato in italiano il contenuto del MDSI con la procedura della back-translation, il test è stato somministrato online a 647 soggetti in possesso di patente di guida (Maschi 77.4%, età media 28.72±9.34 anni, gamma 18-78) e carta-matita a 60 soggetti (Maschi 60%, età media 31.70±14.05 anni, gamma 20-78) insieme ad altri test.
Le analisi degli item hanno mostrato un coerenza interna delle scale non sempre adeguata, e le analisi fattoriali non hanno confermato la struttura fattoriale originale → le ricerche future sono invitate a chiarire questo punto.
Conclusioni: Per quanto rimangano da chiarire alcuni aspetti relativi alla loro struttura fattoriale, i test auto-somministrati per la valutazione di atteggiamenti e comportamenti alla guida possiedono adeguate validità di costrutto e di criterio per l’impiego a scopo di ricerca e di screening.

Chiorri, C., Piccinno, T., Bottiglieri, L. & D’Anna, F. (2009). Validazione italiana di tre strumenti psicometrici per la valutazione di atteggiamenti e comportamenti alla guida. Poster presentato al XV Congresso Nazionale Associazione Italiana di Psicologia, Sezione Psicologia Sperimentale, Chieti, 24-26 Settembre. PDF